SERIE A CHRONICLES - Giornata 2 - Day 2 [Multilanguage]

GIORNATA 2

Signore e signori, allacciate le cinture e tenetevi forte, perché già alla seconda giornata la Serie A 2024/25 ci ha regalato colpi di scena ed emozioni inaspettate ai più. Forse anche questo campionato finirà, come pronosticano in molti, con la fuga solitaria dell'Inter, squadra campione d'Italia e dall'organico migliore, ma per adesso godiamoci le montagne russe di un avvio scoppiettante.

Tra rivoluzioni mancate, squadre incomplete, favorite che crollano e outsider dal gioco spumeggiante, chi cercava un po' di sollievo dalla monotonia degli ultimi due campionati è stato accontentato. E dalla prossima giornata iniziano i big match!

_{Fonte: Wikipedia}

JUVE UNICA SQUADRA A PUNTEGGIO PIENO

Dopo quattro anni dall'ultima volta, i bianconeri si ritrovano a comandare da soli la classifica della Serie A. Nella giornata in cui crollano tutte le grandi, ad eccezione di Inter e Napoli, la Signora replica risultato e show visti all'esordio casalingo con il Como e liquida la trasferta di Verona con un brillante 0-3.

Impressionante la trasformazione impressa al gruppo dal nuovo allenatore, Thiago Motta: ora la Juve domina l'avversario con il possesso palla, aggredisce alta per recuperare il pallone e ogni calciatore si muove come in una danza coordinata, per offrire la linea di passaggio più pulita possibile a chi organizza il gioco.

_{Immagine tratta da screenshot televisivo}

Alcuni uomini della rosa, depressi e sfiduciati sotto le sciagurate cure di Allegri, in primis Locatelli e Vlahovic, sembrano rinati e tornati ai tempi migliori. E' naturalmente presto per emettere giudizi attendibili dopo sole due giornate, ma se il buongiorno si vede dal mattino i tifosi bianconeri possono sperare in un'annata finalmente da protagonisti.

In attesa di definire gli ultimi colpi di mercato (già tesserati Nico Gonzalez e Francisco Conceicao, in arrivo Koopmeiners e forse il sogno, Jadon Sancho), Thiago Motta ha lavorato sulla testa e sulle gambe del gruppo a disposizione, lanciando titolari giovani della Next Gen, come Mbangula e Savona, entrambi a segno all'esordio, e facendo assaggiare il campo ad altri, come Anghelé e Rouhi, che potrebbero tornare utili nelle rotazioni.

I giovani forti vanno fatti giocare, senza guardare in faccia nessuno. Questo il "credo" dell'allenatore italo-brasiliano, che ieri non ha esitato a lasciare in panchina per la seconda volta Douglas Luiz e Danilo in favore di Fagioli e del già citato Savona, ovvero l'esatto contrario di quanto raccontato per tre anni (più cinque di ciclo precedente) da Acciughina Allegri.

La rivincita di coloro i quali sostenevano che la rosa non fosse così scarsa, come predicato dal livornese (il vero "scarso" era solo lui) e dai vari "espertoni" che fanno da contorno al mondo del calcio, sembra servita su un piatto d'argento.

La Juve non è improvvisamente diventata la favorita per lo scudetto, ma ora è una squadra che gioca a calcio, rischiando la giocata e provando ad imporre all'avversario le proprie idee. E così si può vincere o perdere, ma almeno alla fine dei novanta minuti resta la consapevolezza di aver fatto di tutto per provare a prevalere.

L'INTER TORNA ALLA VITTORIA

Pur privi dell'infortunato Lautaro Martinez, con un goal per tempo i campioni d'Italia hanno liquidato la pratica Lecce, tornando alla vittoria e portandosi così, in compagnia delle sorprese Parma, Empoli, Genoa, Udinese e Torino FC, immediatamente alle spalle della Juventus capolista.

Non una grande prestazione in assoluto per gli uomini di Inzaghi, che in questo inizio di stagione stanno faticando in alcuni frangenti a trovare il ritmo partita, ma tre punti fondamentali in vista del big match di San Siro con l'Atalanta della prossima settimana.

Da segnalare il diciassettesimo calcio di rigore consecutivo trasformato dal turco, Hakan Calhanoglu, che non ha mai sbagliato un tiro dagli undici metri da quando gioca in Serie A.

Qualche polemica per la massima punizione concessa dopo un attimo di esitazione dall'arbitro Di Marco, ma la trattenuta di Gaspar ai danni di Thuram questa volta è sembrata netta.

CONTE SORRIDE, MALE LE ROMANE

In una giornata in cui al secondo posto della classifica, oltre all'Inter, si piazzano cinque squadre che solitamente lottano per non retrocedere, devono essere per forza di cosa le grandi ad aver fallito.

Ed a parte il Napoli, che ha ritrovato il sorriso grazie ad una super prestazione di Kvaratskhelia, battendo il Bologna allo stadio Maradona per 3-0, tutte le altre big del nostro campionato sono andate incontro ad una giornata da brividi.

Male la Lazio, troppo molle e svagata, battuta 2-1 dall'Udinese in trasferta, ma peggio sono riusciti a fare i cugini della Roma, superati in casa dall'Empoli con lo stesso risultato. Nel giorno della festa riservata a Paulo Dybala per la sua permanenza in giallorosso, gli uomini di De Rossi hanno mostrato tutti i limiti attuali della rosa, apparsa addirittura indebolita rispetto all'anno scorso.

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Poco integrati i nuovi, come Soulé e Dovbyk, male i senatori del centrocampo, Cristante, Pellegrini e Peredes, con quest'ultimo autore del fallo ingenuo che ha propiziato il calcio di rigore del momentaneo 0-2 per l'Empoli. La sensazione è che De Rossi, dopo aver resuscitato la squadra dai disastri di Mourinho durante la passata stagione, stia faticando più del dovuto a trovare il bandolo della matassa.

Certo la Roma non è stata fortunata, colpendo diversi legni nel secondo tempo, e forse avrebbe meritato il pareggio, ma a far riflettere è l'enorme sofferenza difensiva riscontrata nei confronti non di una squadra di fenomeni, ma semplicemente ordinata, messa in campo dal proprio tecnico per agire di rimessa.

Si è trattato della prima vittoria della storia per l'Empoli all'Olimpico contro la Roma; da segnalare anche che con il goal realizzato su calcio di rigore al quarto d'ora del secondo tempo, Lorenzo Colombo è diventato il primo calciatore italiano nato dopo il 2002 a raggiungere la quota di dieci goal in Serie A. Un ragazzo da tenere d'occhio.

SHOCK ATALANTA, DISASTRO MILAN

Sembrava tutto facile per l'Atalanta, in vantaggio grazie a Retegui sul campo del Torino FC dopo una prima metà tempo dominata in lungo e in largo, ma la banda di Gasperini si è sciolta come neve al sole cinque minuti dopo, subendo prima l'inaspettato pareggio di Ilic, poi il goal di Adams ad inizio secondo tempo.

A nulla sono serviti gli assalti della Dea contro le maglie difensive ben serrate dei padroni di casa e anche la collega bendata non è sembrata voler aiutare, nell'occasione dei due pali colpiti da Retegui e De Ketelaere, ma soprattutto in quella del calcio di rigore finale, concesso in pieno recupero ai bergamaschi, ma fallito da Pasalic.

Se gli orobici non sono nuovi a queste false partenze, ancora più rumore sembra fare la situazione del Milan, battuto 2-1 a Parma ed autore di una prestazione difensiva imbarazzante.

_{Fonte immagine}

Inspiegabile la leggerezza con la quale ogni azione d'attacco rossonera si tramutasse in una ripartenza pericolosa per i padroni di casa, così come l'inspiegabile evidente mancanza di motivazioni di alcuni senatori, su tutti Leao, Theo Hernandez e Loftus-Cheek.

Fonseca, che aveva ben impressionato durante il pre-campionato, non è evidentemente ancora riuscito a plasmare la squadra come vorrebbe, soprattutto dal punto di vista della solidità arretrata. Molti tifosi invocano già il nome di Pioli o quello di un ritorno ancora più clamoroso, Max Allegri, l'uomo dello scudetto del 2011, visto come l'elemento in grado di dare un nuovo equilibrio alla difesa.

IL PROSSIMO TURNO

_{Fonte: Wikipedia}

Addirittura tre i big match in programma la prossima settimana, prima che il campionato si fermi per dare spazio agli impegni delle nazionali. Si comincerà venerdì sera con Inter-Atalanta, per lasciare spazio il giorno dopo a Lazio-Milan (e ad un interessante Napoli-Parma) e chiudere in bellezza domenica con la supersfida dell'Allianz Stadium, tra Juventus e Roma.

Per noi l'appuntamento è ovviamente sempre su queste colonne tra una settimana, per continuare a parlarne insieme.

Statemi bene, alla prossima!

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